Intanto, nel mondo

Data pubblicazione: Aug 23, 2018 3:40:6 PM

Intanto, nel mondo

Lo stato del mondo giusto adesso va di male in peggio, con più violenza o minacce di violenza; una epidemia, addirittura una pandemia, di violenza. E più disuguaglianza entro e fra i paesi, e I soldi a comprar voti in finte elezioni e politici in finte democrazie a stravolgerle in plutocrazie gestite dai soldi. E la natura insultata; meno diversità e meno simbiosi, con clorofluorocarburi nello strato d’ozono.

Ma non dappertutto. Ci sono regioni lievi in violenza, sovente guidate da uno stato o una nazione che funge da “polo”, e un mondo multi-polare con una coesistenza pacifica passiva; dispute, non guerra. Quali sono queste regioni, guidate da un “polo”?

L’Anglo-America è una, capeggiata dagli USA.

La Latin-America/Caribe è un’altra, con Cuba, Nicaragua, Venezuela, Argentina, Brasile che hanno ruoli promari, ma senza un singolo leader. La Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños (CELAC) è un forum di coordinamento per tutt’e 35.

Come si rapportano l’una all’altra queste due regioni dell’emisfero occidentale?

Gli USA erano soliti guardare con alterigia alla Latin-America/Caribe in quanto “cortiletto di casa”; stanno ora lentamente cambiando verso un considerarsi piuttosto il rispettivo giardino frontale, aprendosi a dialoghi su base paritaria in un forum non ancora consolidato.

Attraversiamo quindi l’Atlantico all’Africa, con 54 paesi, divisi in un Nord musulmano – da attorno all’anno 700 – e un “Sud del Sahara” post- e pre-coloniale. I paesi latino-americani-caribici si resero indipendenti da Spagna e Portogallo a partire dal 1810, ma invece il colonialismo in Africa durò fino al 1960, e ancor dopo nell’ “Africa Portoghese”. Il Portpgallo fu un colonizzatore precoce e un decolonizzatore tardivo.

Il colonialismo-capitalismo ha(veva) devastato gran parte d’Africa; adesso a milioni [sic] migrano verso l’Europa attraverso il Mediterraneo; sono gli “immigrantis” a essere considerati il problema – non i sottostanti orrori del capitalismo-colonialismo. Perché importa? Una risposta: il colonizzatore può scusarsi per l’accaduto, come fece il primo ministro italiano Silvio Berlusconi nel 2011 per iobombardamenti delle oasi libiche con donne e bambini nel 1911. La cosa funzionò.

L’elenco per Inghilterra e Francia è lungo. Stiamo ancora aspettando. Vale anche per l’Islam in espansione, che si diffuse a fil di spada.

Dopo il genocidio di 10 milioni di “congolesi belgi” da parte di Leopoldo I – Anversa non ha un memoriale che onori le vittime – concentriamo l’attenzione sui due Camerun, ex-inglese ed ex-francese, proiettando un futuro di Comunità Camerunese.

E una Comunità NordEst-Africana con l’Egitto e un Sudan federale con Khartoum, dove s’incontrano il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro, senza imposizione dell’islam.

E una Comunità Est-Africana in relazione con la penisola araba attraverso il mare [Rosso].

E una Comunità del Corno d’Africa con Etiopia-Eritrea in pace, e le tre Somalie e una Gibuti demilitarizzata. Cina [USA, Francia, Turchia, ..], fuori!

E per gli stati confinanti del Sud-Africa, anche lì una comunità. E altre ancora.

Un’Africa come comunità di comunità garbatamente navigata da Addis Abeba verso una qualche unità. Guardiamone la carta geografica: enorme, circondata dall’oceano Antartico, Atlantico, [Pacifico!>>] Indiano e dal mar Mediterraneo.

Come l’enorme Russia, di cui Putin sta restaurando la dignità. Dalla divisione dell’Impero Romano nel 395 vista sempre più come nemico; una guerra fredda di oltre 1600 anni, resa a tratti calda dagli attacchi di Cavalieri Teutonici, Napoleone, Hitler, ma senza mai contrattacchi russi per rivalsa. Superare la spaccatura del 395, come han fatto papa Francesco e il patriarca Cirillo.

Ma importa di più che l’Occidente s’aspetti appunto qualche rivalsa: ti odio perché ti ho trattato così male che m’aspetto altrettanto da te.

Più psicologia: repressione dell’enorme bellicosità USA, 248 interventi militari da quello di Jefferson in Libia nel 1801, e ormai due guerre all’anno; e proiezione sulla Russia. Lo si riveli, si rendano di pubblico dominio le guerre USA con oltre 20 milioni di uccisi in 37 paesi solo dopo la 2^ guerra mondiale (Jackoby), rispetto alla non-belligeranza russa. Si stracci il tabù del parlare degli USA [in termini “dissacranti”].

E poi Trump, non “addomesticato”, autistico, narcisistico e paranoide. Da presidente di un paese minore sarebbe stato rivelato, ma essendolo invece di un paese anch’esso autistico, narcisistico e paranoide, va giusto bene. Comunque liberarsi di Trump non risolve la perenne bellicosità USA.

La Russia dev’essere vista nel contest della SCO – Shanghai Cooperation Organization – così importante da non venir menzionata dai media occidental – un’alleanza di Russia, Cina, Islam, India, Pakistan; metà dell’umanità. C’è un’Eurasia che sta prendendo forma, One Belt, one Road-arteria di comunicazione est-ovest [promossa dalla Cina e sollecitata a chi interessa, ndt] in un mondo in cui il colonialismo occidentale collegava solo nord e sud.

E questo è colonialismo cinese? La Cina è stata creative con strategie “win-win”, rendendo le infrastrutture disponibili a tutti; ma l’aspetto colonizzatore nel sistema statuale è chiaro, con Xi Jinping dittatore a vita. La decolonizzazione dalla Cina sta diventando un tema chiave, ed è indispensabile più traffico ovest-est di persone e idee.

A sud della Russia c’è l’Asia “vera e propria”, divisa in Ovest, Centrale, Sud, SudEst ed Est.

West-Asia: ebrei, gente del Libro (kitab), possono vivere in paesi musulmani e dovrebbero contraccambiare evitando un Israele per soli ebrei. La Siria, paese profondamente musulmano, ha tale tradizione di tolleranza e dovrebbe essere considerate come parte dela storia coloniale occidentale bensì come paese con un profondo dialogo – Al Qaeda, Al Salafi – su che cos’è il vero Islam. L’IS[IS], Stato Islamico, ha un califfato che lo fa – verso LaMecca-Medina.

Centr-Asia: si disfi il confine Durand del 1893, di 2.500 km fra Afghanistan e Pakistan per istituire una Comunità Centr-Asiatica, con l’Iran e gli “-stan” circostanti.

Sud-Asia: la gigantesca India che gestisce la SAARC [Associazione Sud-Asiatica per la Cooperazione Regionale, ndt] relativamente bene.

SudEst-Asia, ASEAN: una gigantesca comunità di pace fra dieci stati.

Est-Asia: [auspicabile] una Comunità NordEst-Asiatica delle due Cine, le due Coree, Giappone e Mongolia, che tenga fuori gli USA e dentro la Nord-Corea, per la sua politica per un trattato di pace, la normalizzazione, una Corea [intera] denuclearizzata.

Il Pacifico: basilarmente una regione di pace Polinesiana.

Conclusione: il processo chiave nel mondo è il troppo a lungo dominante NordOvest in calo, e l’Est e il Sud – Russia, Cina, Islam, Terzo Mondo in emersione. Si promuova la pace collegando il buono del NordOvest con il buono nel Resto del mondo. S’impari dai due leader spirituali.

EDITORIAL, 6 Aug 2018 | #546 | Johan Galtung – TRANSCEND Media Service

Titolo originale: Meanwhile, around the World

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis