Arianna Innocenzi e il giornalismo di pace: “Le parole sono strumenti per plasmare il reale”
Si è svolta a Sansepolcro la premiazione della borsa di studio “Angiolino e Giovanni Acquisti”. Alla cerimonia i fondatori della scuola Penny Wirton. Sul sito www.ttv.it un articolo di Emanuele Calchetti sulla cerimonia di premiazione
Si è svolta sabato a Palazzo delle Laudi a Sansepolcro la cerimonia di conferimento della settima edizione della borsa di studio “Angiolino e Giovanni Acquisti”. Il riconoscimento è stato assegnato alla dottoressa Arianna Innocenzi per la tesi magistrale Ruotando il caleidoscopio. Narrazioni di pace e di guerra dal fronte balcanico, discussa presso la facoltà di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa.
“La tesi – ha spiegato Innocenzi ai microfoni di TTV.it – è incentrata sulla teoria del giornalismo di pace, per la prima volta formulata da Johan Galtung negli anni sessanta, e ne affronta l’applicabilità al conflitto balcanico degli anni novanta. Il caleidoscopio a cui mi riferisco nel titolo riguarda la multidimensionalità dei conflitti moderni e la possibilità che i conflitti siano multistratificati e che quindi necessitino di essere letti da più prospettive in contemporanea. Il caleidoscopio è quindi una metafora della capacità di raccontare i conflitti in maniera complessa”.
Nel portare avanti il proprio lavoro, Innocenzi ha intervistato reporter in prima linea durante la guerra in ex Jugoslavia come Ennio Remondino, Massimo Nava e Pierfrancesco Curzi: “Ciascuno di loro – ha detto la vincitrice della borsa di studio – si è messo alla prova con coraggio, con audacia e con grandissima professionalità nel raccontare il conflitto balcanico, e ciascuno di loro ha cercato di portare diverse prospettive nel racconto, mai soffermandosi su quella che poteva essere la narrazione unilaterale che veniva data dalle testate dell’epoca e senza dare troppo conto dell’influenza politica che veniva esercitata sulla loro narrazione”.
“Le parole non sono solo parole, sono degli strumenti per plasmare il reale. È qualcosa in cui credo profondamente ed è la motivazione che mi ha spinto a scegliere questo tipo di ricerca”, ha commentato Innocenzi. “Spero che nel futuro si possano approfondire sia la ricerca, sia la pratica del giornalismo di pace, di modo che le parole diventino degli strumenti per portare pace concretamente”.
Alla cerimonia Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi della scuola Penny Wirton
A Palazzo delle Laudi hanno presenziato in qualità di ospiti Eraldo Affinati e la moglie Anna Luce Lenzi, scrittori ed educatori, fondatori della scuola Penny Wirton per l’insegnamento gratuito della lingua italiana agli immigrati. “In questo momento in tutta Italia sono 65 le associazioni che aderiscono al nostro stile educativo”, ha detto Affinati a TTV.it. ”Siamo lieti di raccontare la nostra esperienza ai ragazzi delle scuole di Sansepolcro, magari nell’auspicio che potrebbero nascere nuove iniziative anche qui”.
Lo scrittore ha descritto le scuole Penny Wirton come “laboratori antropologici” in cui “mettiamo in relazione gli immigrati con i ragazzi italiani che fanno l’esperienza dei tirocini formativi, e quindi si creano dei rapporti molto belli. È una scuola-non scuola, in cui l’utilità di insegnare l’italiano agli immigrati si unisce al beneficio che ricaviamo noi come volontari”.
“C’è anche un aspetto che possiamo dire silenziosamente di pace”, ha aggiunto Lenzi: “Creiamo pace nel senso che mettiamo insieme persone diverse, di origini diverse, di età diverse, di estrazione diversa e le facciamo convivere. Per esempio attualmente abbiamo tra i nostri allievi russi e ucraini, abbiamo pakistani e indiani, e ci piace vedere che si comportano come la normalità vorrebbe, cioè convivono e convivono in pace”.
La borsa di studio
La borsa di studio dedicata al tema della nonviolenza è promossa dall’associazione Cultura della Pace, dal comune di Sansepolcro e dalla sede ACLI Adriano Olivetti. “Ha l’intento – spiegano gli organizzatori – di divulgare studi scientifici riguardanti il tema della risoluzione dei conflitti attraverso metodologie nonviolente e alternative all’uso della violenza e delle armi”.
L’iniziativa ricorda due figure profondamente legate al tessuto sociale della città: Angiolino Acquisti, che si è dedicato per tutta la vita all’aiuto concreto verso gli ultimi, e suo figlio Giovanni, che ne ha raccolto l’eredità di impegno civile. Tutte le tesi pervenute fin dalla prima edizione del 2013 vengono archiviate nella sezione dedicata alla Cultura della Pace della Biblioteca comunale di Sansepolcro, che oggi raccoglie 86 lavori.