L'Appello di Bergonzoni

Capodanno a Bologna, Bergonzoni: "Tenete sempre gli occhi aperti, come i porti"

Il discorso di fine anno ai bolognesi (e non solo) dell'artista: "Tenete ancora gli occhi chiusi. Non sentite un cambio di dimensione magari un salto quantico per raccontare alla politica che stiamo cercando anime nuove non nuovi leader". Un articolo su La Repubblica di Ilaria Venturi, riporta il discorso di Alessandro Bergonzoni, Premio Nazionale "Cultura della Pace-Città di Sansepolcro" nel 2022


Ecco il discorso di fine anno a Bologan tenuto da Alessandro Bergonzoni.

"Chiudete gli occhi ovunque voi siate. Questa è la notte dell’esperimento invisibile. Voglio irradiare come una scultura della voce nell'aria e far arrivare tra le vie biliari e strabiliari della città i suoi portici fino ai padiglioni auricolari della fiera fierezza di tutti i cittadini. Cittadini di cielo, angeli di mare migranti e di terra che la vogliono salvare non avvelenare. A Bologna oltre il vecchione facciamo entrare un cavallo di gioia, nessun cavallo di battaglia o di razza: non esistono razze e smettano le battaglie! Proviamo a correre di più se dobbiamo raggiungere l'orgasmo della perfezione. Ho sempre amato andare nelle piazze compreso Piazza Maggiore per manifestazioni, sit-in con le Ong per tutti i Regeni, gli Zaki e le migliaia di martiri di coscienza, per non dimenticare nessun attentato, per festeggiare le vite, per sentirmi nelle piazze del mondo e in ogni piazza interiore. E soprattutto nelle piazze minori che sono tutte comunque maggiori come il carcere, cordone ombelicale che non si può tagliare da noi essendo in noi: a occhi chiusi proviamo a sentire quei silenzi là dentro, silenzi di un altro anno che passa, nel tempo sprecato e inutile come è ogni galera privata del braccio dell'amore, o nelle rsa che significa (resistono se amati) o negli ospedali dove sta chi sta male non può uscire, però uscirà ma solo con cura e vera sanità se qualcuno ancora non la taglierà.

Tenete ancora chiusi gli occhi ma lasciate aperti gli stupori della pelle

Il discorso di stanotte è anche per il solo fatto di non dividerci, ma diviverci!!! Dividi et impera? No unisci e impara. Un Discorso alla nazione? No. Alla regione? Alla ragione! (non quella che crediamo di avere), è finita l'era della ragione e del torto cominci quella del ragionamento. Discorso alle persone che fanno la nazione e soprattutto discorso alla nozione di persona di natura, di genere di fedi (non di malattia religiosa) di piacere, di diritto, di bene, di musica, di carne, di guarigione, di sesso (non femminicidio), di anima, mistero, festa, universo, perdono, gioco, sensi (mai unici), poetica, (sono solo alcune delle 2023 nozioni), fino al sacro e propano! Energia altra non solo gas o petrolio ma luce per toccare sempre i fili dell’alta attensione...

Tenete ancora chiusi gli occhi ma lasciate aperti gli stupori della pelle. Per stanotte più orecchie meno occhi, più pensiero che immagini, più immaginazione, più trasmissione di onde e frequenza meno trasmissioni televisive. Per non guardare soltanto ma avere le visioni come una specie di allucinazione acustica, come allucinazioni unite!!! Insieme di Stati che dovrebbero vedere oltre È un Discorso di fine danno, basta danni: mauguro vauguro...

Allora doppio sole per tutti, luna piena, ma non di se, siamo uccelli e saremo quello che voliamo tra un ramo di pazzia e l’altro, non avremo più paura di volere non saremo più un popolo sotto dettatura, non avremo più un debole per i forti, armeremo solo il cemento e saremo amati fino ai denti. Facendo il punto sullo stato dell'arte non solo museale o professionale, ma quella creante esistenziale e spirituale: un punto nodale che slacceremo fino al punto di non ritorno che comunque aspetteremo al punto cieco che accompagneremo ovunque e al punto morto che vedremo di far resuscitare Per ri suscitare ilarità, stupore, clamore, ardore, odore, calore.

Sentite il colore dell'odore?

Tenete ancora gli occhi chiusi. Non sentite un cambio di dimensione magari un salto quantico per raccontare alla politica che stiamo cercando anime nuove non nuovi leader. Temo molto gli andati al potere ma soprattutto i completamente andati... Mancano eletti non i votati, i più elevati esseri superiori che prendano lezioni d'incanto non che se la cantino perché adesso ci hanno proprio corrotto le scatole craniche Ci sentite o no? Per non dire come siamo ridotti e ridurci solo e sempre a ripetere a ogni attentato, suicidio in carcere, morti sospette, errori di diagnosi o per disgrazia ricevuta: Sentite condoglianze!

Stanotte sentite coscienze?

Stanotte sono qui a chiedere sentite vicinanze? Sentite somiglianze, appartenenze, convivenze, sentite incandescenze? Sentite coscienze? (non ci bastano solo le scienze) Sentite qualcosa o dobbiamo estinguerci per esser costretti a cambiare? Non aprite ancora gli occhi! Come va nella piazza interiore? Allora niente più auguri (non son duraturi) al massimo santi scongiuri, poi cambiamenti subito non futuri, scongiuriamo la paura del diverso dello straniero giallo nero, la paura del povero che affamiamo e pare anche odiamo, cominciando a dare fino aldilà, al di là anche della patria italiana che non esiste perché ormai è patria la terra tutta; cominciando a cucire le ferite perché noi non siamo filo putiniani, filo americani ma filo, per unire lembi degli squarci creati per poter invadere difendere dominare e torturare.

Scongiuriamo la paura del diverso

Scongiuriamo chi dà corda a certi stati per impuro interesse e sa che con quella corda impiccano chi chiede libertà di essere: quegli appesi pendono e dipendono anche da noi. Meno colpi di testa, di cannone, più colpi di genio! Meno cronaca rosa, morti bianche e lavoro nero siamo una repubblica fondata sul capolavoro, è vero, ma affondata sul lavoro... Siamo fatti per farci: farci sentire? Sentite? Non è stupefacente farsi, sentire? Senza farci vedere?...

Basta farci indìfferenti

Anno non finirci ma finisci di farci indifferenti, subenti, permanenti, indecentenari. Vogliamo più capesante e meno squali, più aureole e meno maiali, meno calcio e più manovali, meno cose e più case non fatiscenti e ancora con bagni in comune (comodi solo per un sindaco) quindi meno servizi segreti in tutti i sensi. Molti vogliono confondere le acque con la responsabilità degli annegati o di chi li salva: Alt allora (anche la biancheria intima, intima l'alt...)

Non ci interessa la via della seta se quella della sete viene chiusa per non fare entrare nessuno. C’è il problema del permesso di soggiorno? Bene lo risolvano subito quelli che stanno in salotto e tutte le sere fanno i capi. Allora indossiamo nuovi capi, lasciamo quelli smessi coi loro scheletrì nell'armadio. Allora cheffare? Allora come cambiare? Allora? Allora allora allora allora allora allora allora... se serve faremo i trenta allora...nell’io'centro storico.

Ma intanto Chiediamo alla cultura che riesce a tradurre Orazio ma non Clarabella, che canta, scrive, recita e fa arte se si può fare tutto questo senza mettere nessuno da parte. Chiediamo al cinema che ci racconti di Destin of man, letteralmente il destino dell’uomo, o Wonder Woman la Donna delle meraviglie non nelle sue fattezze ma di tutte quelle meravigliose donne uccise sempre e solo dall'uomo, italiane, afghane, iraniane, siriane, della loro forza immane senza paura di perdere la vita per riprendersela e ridarla a chi vivrà in libertà brazie a loro.

Rinasciamoci in questa notte dei tempi

Perché ogni giorno nasce un Infinito nel reparto eternità! Rinasciamoci in questa notte dei tempi diamo noi alla luce qualcosa dopo tutto quel che ci ha dato. Cosa abbiamo ancora bisogno di guardare? Guardare… non ci bastano le armi di comunicazione di massa, i media mediocri, gli ospiti che fanno i conduttori e viceversa (non capendo che il miglior conduttore è solo il rame!) deglutendo senza batter ciglio rospi e affogati esuli?

Nulla esuli stanotte dai nostri occhi chiusi Per poter finalmente arrivare a dire: La rissa è finita andate in pace. Adesso potete riaprire gli occhi. (E teneteli sempre ben aperti come porti, confini, menti, braccia, mari e cuori).