Pena di farmaco

Usa: le multinazionali farmaceutiche restringono ulteriormente sulle inizioni letali

L'Associazione "Nessuno Tocchi Caino", Premio Nazionale "Cultura della Pace-Città di Sansepolcro" nel 1998, racconta la situazione dei farmaci letali prodotti dalle aziende


Secondo un articolo di The Intercept del 14 settembre, quattro produttori di forniture mediche si rifiutano di vendere le loro attrezzature là dove ci sia il sospetto che vengano utilizzate nelle esecuzioni con iniezione letale. Questa limitazione potrebbe ostacolare ulteriormente la capacità degli Stati di compiere esecuzioni, poiché numerose aziende farmaceutiche hanno già imposto restrizioni alla vendita dei farmaci “letali” che le amministrazioni penitenziare utilizzano per uccidere i condannati.

Alle società che non vogliono fornire i farmaci, ora si aggiungono Baxter International Inc., B. Braun Medical Inc., Fresenius Kabi e Johnson & Johnson. Queste aziende, che sono anche produttrici di farmaci “letali”, sviluppano e producono anche forniture mediche tra cui cateteri, sacche per flebo e siringhe, che vengono utilizzati anche nei protocolli di iniezione letale.

Secondo la portavoce di Johnson & Johnson Joshina Kapoor, J&J "sviluppa innovazioni mediche per salvare e migliorare vite umane... Non consentiamo l'uso dei nostri prodotti per iniezioni letali durante la pena capitale".

Fresenius Kabi, una società con sede in Germania focalizzata sulla produzione di dispositivi endovenosi, ha detto ai giornalisti che avrebbero chiesto il sequestro di tutti i dispositivi acquistati da amministrazioni penitenziarie sospettate di condurre esecuzioni.

B. Braun Medical, anch’essa con sede in Germania, “proibisce ai suoi distributori con sede negli Stati Uniti di vendere prodotti alle carceri per le esecuzioni”.

Baxter International, una società sanitaria negli Stati Uniti, ha confermato che la sua dichiarazione del 2017 che vieta l’uso dei loro prodotti nell’iniezione letale si estende alle loro apparecchiature mediche, non solo ai farmaci che producono.

Nel 2011, Hospira, un'azienda farmaceutica ora parte di Pfizer, e unico produttore di sodio tiopentale, un barbiturico utilizzato per l'anestesia nelle esecuzioni, ha cessato la produzione di questo farmaco, indicando tra i motivi della chiusura della linea di produzione anche la preoccupazione per il suo utilizzo nelle esecuzioni negli Stati Uniti.

Nello stesso anno, l’Unione Europea votò per vietare la vendita e il trasporto di tutti i farmaci utilizzati per le iniezioni letali negli Stati Uniti, inclusi il sodio tiopentale e il pentobarbital, un altro barbiturico comunemente usato.

Ciò ha reso difficile per molti stati procurarsi farmaci per le esecuzioni e, a causa di questa difficoltà, molti stati hanno tentato di acquistare farmaci da altri stati o di produrli per conto proprio.

Nel 2013, l’amministrazione penitenziaria del Missouri ha donato a un dipendente 11.000 dollari per recarsi in Oklahoma e acquistare pentobarbital, mentre diversi altri stati si sono rivolti a farmacie o piccoli laboratori che tentano di replicare i farmaci utilizzati nell’iniezione letale.

Fresenius Kabi ha già contestato l’uso improprio dei suoi prodotti da parte dello stato, facendo causa al Nebraska nel 2018 per aver acquistato i suoi farmaci da utilizzare nell’iniezione letale. All’epoca l’acquisto era avvenuto dopo l’avvertimento lanciato nel 2012 dall’azienda secondo cui eventuali tentativi di aggirare le restrizioni avrebbero costretto l’azienda a porre limitazioni anche nelle vendite agli ospedali per gli usi consueti.

Matt Kuhn, portavoce di Fresenius Kabi, ha affermato che la società non è a conoscenza di alcuno stato che utilizzi i loro prodotti in esecuzioni con iniezioni letali e che, se mai fosse necessario, intraprenderebbe le azioni necessarie. Estendere il divieto dell'uso dei loro prodotti alle apparecchiature mediche potrebbe essere più difficile da fare, come pensa Lawrence Gostin, direttore dell'O'Neill Institute for National and Global Health Law della Georgetown University: "Sarà difficile per le aziende tenere traccia di tutti i passaggi commerciali dei propri prodotti e avere una mappa aggiornata di chi ha accesso ai suoi prodotti”.

(Fonte: DPIC, 15/09/2023)