Ma quale pace?

Il MIR Italia critica la manifestazione su "Pace, Sicurezza e Prosperità"

L'iniziativa si apre con la fanfara del 6º Reggimento Bersaglieri e prevede interventi di istituzioni militari come il Royal Military College e la United States Military Academy. "Così si formano gli studenti alla cultura militarista", protesta il Movimento Internazionale della Riconciliazione. Sul sito www.peacelink.it le critiche del MIR (premiato nel 1992 con il Premio Nazionale "Cultura della Pace-Città di Sansepolcro") alla giornata per la pace realizzata con una cultura di guerra


Il dibattito sulla pace e la sicurezza assume toni accesi a Palermo, dove il Movimento Internazionale della Riconciliazione (M.I.R.) Italia solleva critiche nei confronti della manifestazione "4th International Forum Peace, Security & Prosperity", in programma dal 17 al 20 marzo.

Definito "il più grande convegno mondiale sulla Pace Positiva", l'evento è patrocinato dalla Regione Siciliana, dall'Assemblea Regionale Siciliana e dal Comune di Palermo.

Ma ciò che desta scalpore è il coinvolgimento del Comando Militare Interforze.

L'iniziativa, che si apre con la fanfara del 6º Reggimento Bersaglieri, prevede interventi di istituzioni militari come il Royal Military College, il College Militaire Royal de Saint-Jean e la United States Military Academy.

Ermete Ferraro, presidente nazionale del M.I.R., esprime perplessità riguardo alla partecipazione di istituzioni militari a un dibattito sulla pace. "Non si capisce come a discutere del trinomio 'Pace, Sicurezza e Prosperità' siano stati chiamati soggetti che esplicitamente formano ad una cultura militarista", afferma Ferraro.

La presenza anche di delegazioni di studenti, coordinata dall'Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, viene criticata per l'orientamento che potrebbe dare ai giovani verso una concezione esclusivamente militare della difesa, mettendo in discussione il ruolo delle Nazioni Unite nel mantenimento della pace internazionale.

La manifestazione, aperta con l'alzabandiera e seguita dalla deposizione di una corona d'alloro ai caduti delle cosiddette 'missioni internazionali per la pace', viene giudicata negativamente dal M.I.R. Italia. "Siamo fermamente convinti che la Pace non verrà mai dalle armi, che i giovani non vadano addestrati al loro uso, bensì educati alla risoluzione nonviolenta dei conflitti", ribadisce Francesco Lo Cascio, consigliere nazionale del M.I.R. e presidente della Consulta Cittadina per la Pace e i Diritti Umani.

Il M.I.R. Italia, contestando l'approccio militarista dell'evento, si impegna a promuovere un'autentica pace positiva, continuando il proprio lavoro anche a Palermo.